Forse ti sembrerà che lo scrittore abbia commesso un errore. E, invece, non è così! Anzi, sarà tuo l’errore se non segnalerai al professore la presenza nella frase di uno zeugma. Lo zeugma è una figura retorica molto particolare, che richiede una grande attenzione per poter essere riconosciuta: vediamo qualche consiglio per stupire il prof!
Per iniziare, ecco la definizione di zeugma: lo zeugma è una figura retorica che consiste nel connettere un unico verbo a due o più termini che, normalmente, richiederebbero ciascuno un proprio verbo specifico. Insomma, a una prima lettura ti potrà sembrare di trovarti di fronte a un errore.
Vediamo un esempio che ti renderà tutto più comprensibile: parlare e lagrimar vedraimi insiem (Dante); ossia, “mi vedrai parlare e lacrimare al contempo”. E’ evidente come il verbo vedere possa certamente reggere il termine lacrimare; ma ben difficilmente potrà dirsi veder parlare, in quanto parlare necessiterebbe più correttamente del verbo sentire.
Quando, in sintesi, potrai parlare di zeugma? Quando nel testo sarà evidente una contrazione di termini, laddove la ritmica e l’economia della prosa avrà portato lo scrittore a reggere due o più termini (spesso verbi) sul medesimo verbo “principale”. Quali consigli, dunque, per trovarlo? In presenza di due o più verbi che esprimono realtà differenti (sensoriali, di movimento,…) posti a stretta vicinanza, controlla sempre quale sia il verbo che sostiene ciascuno: se ne trovi uno solo, affrettati a segnare la presenza di uno zeugma.