L’insetto altamente polifago, e presente su moltissime piante, tra cui ortive, floricole e spontanee, infestando la pagina inferiore delle foglie delle piante ospiti.
Le punture operate sopratutto dalle giovani neanidi, l’abbondante melata che producono, possono portare le piante ad un forte deperimento sino nei casi più gravi alla morte.
L’Aleurodide indicato come potenziale vettore di virus, compie diverse generazioni l’anno in funzione dell’andamento climatico; nelle serre si riproduce ininterrottamente con un rallentamento nel periodo invernale.
Le femmine depongono le uova, ancorate con un peduncolo, nella pagina inferiore delle foglie; dopo 8-13 giorni nascono le neanidi che dopo un periodo di mobilità che varia dai tre ai sei giorni, si fissano sulla pagina inferiore della foglie passando alla seconda età; dopo due mute raggiungono la quarta età e dal pupario sfarfalla l’adulto.
Il ciclo di sviluppo dell’insetto è influenzato dalla temperatura e varia da 25-30 giorni con temperature di 20-22° C, di sole tre settimane a 30° C e si eleva sino a tre mesi nel periodo invernale in serra.
All’aperto sverna tramite i pupari mentre al coperto in qualsiasi stadio di sviluppo.
La difesa si attua con provvedimenti agronomici, fisici, chimici e biologici.
In ambienti protetti è bene innanzi tutto provvedere a distruggere tutte le erbe che crescono all’interno che sono possibili focolai, effettuare eventualmente un trattamento fumigante con Sulfotep, prima di coltivare le piante, che dovranno essere comunque esenti da Aleurodidi.
Oppure si possono effettuare lanci del parassitoide Encarsia Formosa che fornisce ottimi risultati (si utilizzano gli appositi cartoncini dove sono incollati i pupari dell’Aleurodide parassitizzato dai quali sfarfalleranno le femmine di E. Formosa).
La lotta con prodotti chimici fornisce risultati alquanto scarsi e comunque di breve durata e possono insorgere fenomeni di resistenza.
Tra i principi attivi più usati segnalo diversi Piretroidi (Deltametrina. Alfametrina, Cipermetrina, Permetrina), il Dimethoate usato da solo, oppure addizionato con Endosulfan e Buprofezin o, ancora, miscelato con piretroidi; oppure Imidacloprid dato al terreno o irrorato sulla vegetazione.