Al contrario della cromatografia di assorbimento, in questo tipo di cromatografia la fase stazionaria è costituita da un liquido, invece che da un solido, e pertanto il processo di distribuzione avviene per effetto della diversa solubilità che hanno le specie da separare nei riguardi dei due solventi (quello della fase stazionaria e quello della fase mobile), della proprietà cioè che ha ciascuna sostanza di ripartirsi tra due solventi, ossia del valore del particolare coefficiente di ripartizione.
In questo tipo di tecnica la fase stazionaria liquida deve ovviamente essere supportata su di una sostanza solida impaccata mediante forze di adsorbimento fisico, ma attualmente più impiegata è la tecnica a fase liquida legata ove essendo coinvolti legami covalenti, l’impaccamento presenta una maggiore stabilità
Nella cromatografia liquido-liquido i supporti generalmente impiegati sono gel di silice, polvere di cellulosa ed amido, mentre le fasi mobili devono essere immiscibili con la fase. fissa, poco viscose e volatili
Nella cromatografia di ripartizione a fasi legate è generalmente impiegato come supporto la silice che viene trasformata generalmente in un composto organosilossano mediante reazione di un organoclorosilano con il gruppo OH di una particella di silice (figura 43). Il gruppo R è spesso una catena lineare come il gruppo ottil (C8) o ottadecil (C18) ma può anche essere un gruppo amminico ecc. In tal modo si ottengono fasi stazionarie di diversa polarità.