Dalla metà dell’Ottocento, grazie alle esplorazioni europee, si scoprì il kayak da mare che, a quel tempo, era utilizzato per la caccia e la pesca dalla popolazione groenlandese e aleutina. I kayak groenlandesi navigavano in acque protette, generalmente baie e fiordi e si caratterizzavano per uno scafo molto basso sull’acqua per sottrarsi, il più possibile, allo scarroccio causato dai forti venti locali. I kayak aleutini invece erano realizzati con scafi adatti a fronteggiare un mare più impegnativo e con una capacità di carico maggiore. Oggi sono disponibili diversi tipi di imbarcazioni, dal semplice kayak gonfiabile al kayak da mare, che trattiamo in questa guida. Il kayak da mare viene ideato negli anni 50 del Novecento in Inghilterra e si è diffuso in Europa e in Italia.
Adatto a tutte le età, è uno sport ecologico e salutare che permette di navigare sottocosta a distanze impraticabili per imbarcazioni più grandi, considerato il pescaggio quasi nullo, e la normativa vigente la quale regola la distanza minima a cui tenersi dalla costa. Altro vantaggio: è possibile navigare nelle zone di tutela ambientale, escluse le zone protette integrali. Essendo un mezzo con le sue peculiarità di manovra richiede la partecipazione a un corso per imparare, oltre le manovre classiche della navigazione anche le tecniche di autosalvataggio e salvataggio assistito, similmente a un mezzo nautico.
Oggi è utilizzato per turismo, ma anche per affrontare più giorni di navigazione sottocosta e, in casi specifici, con una preparazione adeguata, per effettuare traversate o circumnavigazioni di isole in più giorni. Parlando di sicurezza si può affermare che il mezzo è sicuro, le situazioni a rischio sono da imputare alla negligenza del pagaiatore, esattamente come l’alpinista in montagna. Il kayak da mare, in caso di ribaltamento, permette in pochi secondi di riacquistare la posizione di navigazione normale grazie alla manovra dell’eskimo o, se non si è in grado di effettuarla, di risalire entro il kayak con il paddle float, un galleggiante, posto sul ponte e fissato attraverso elastici o cime di sicurezza poste longitudinalmente lungo e al traverso dell’opera. E’ necessario indossare sempre un giubbotto di aiuto al galleggiamento e un abbigliamento adatto a non incorrere in ipotermia nella stagione fredda: sono questi elementi di sicurezza indispensabili, indipendentemente dalle norme che regolano la navigazione da diporto.
Si può affermare che la formazione del kayaker marino che ha frequentato il corso di formazione di base e avanzato e un alto standard di sicurezza, garantito dalla qualità dei kayak, rendono questa passione sicura. Lo studio e la progettazione, da parte di professionisti appassionati, come Raymond Varraud, di carene e opere morte ispirate alle migliori caratteristiche di navigazione dei kayak groenlandesi e aleutini, possono dare al kayak quel riconoscimento nautico di imbarcazione che lo distingua da sandali, pedalò e pattini da mare. Altre caratteristiche peculiari del kayak da mare non ritrovabili nei tre mezzi citati sono gli strumenti di bordo: quali una bussola, un VHF, un GPS, persino dei pannelli solari, il necessario per vivere 3-4 giorni in autonomia nella stagione calda e fredda.
L’escursione di più giorni, per approfondire un punto, è resa possibile dalla capacità di carico di materiali interna al kayak (140/150 chilogrammi) stivata in due, tre gavoni stagni che rendono peraltro il mezzo inaffondabile. Il kayak da mare è già una realtà: come ottimo mezzo ausiliario da ospitare in barche capienti per un uso turistico giornaliero, per la famiglia, per chi ha voglia di navigare lentamente assaporando in pieno rilassamento i fondali, le peculiarità della costa, fotografare, fare delle lunghe nuotate, dello snorke ling trainando il kayak, navigare in coppia o partecipando ai numerosi raduni. Un’aspirazione dei kayaker potrebbe essere divenire “sentinelle del mare”, dopo un iter di formazione appropriato, in collaborazione con la Capitaneria di Porto Guardia Costiera, non per sanzionare, ma per segnalare anomalie ambientali e di comportamento.