Siamo ormai giunti all’inizio dell’autunno ed il chiaro segnale dei cambiamenti all’interno dell’alveare viene suggerito dalla presenza di fuchi in prossimità del nostro apiario.
Le api eliminano o allontanano i fuchi per ottimizzare le scorte di miele e polline raccolto durante i mesi primaverili-estivi.
Cosa fare in questo momento?
Attendiamo, a seconda della collocazione geografica, il mese di ottobre/novembre quando le temperature notturne scendono costantemente a 8°C-10°C; giunti a questa situazione “pesiamo”
le arnie.
Questa è l’ultima visita, prima di quella che avverrà all’inizio della prossima primavera, e dobbiamo essere certi che le api abbiano scorte a sufficienza per superare l’inverno e che abbiano anche il giusto equilibrio per scongiurare il pericolo di malattie nella prossima stagione.
Pesare un’arnia significa letteralmente prendere una bilancia e calcolare il peso della struttura, ma una mano esperta riesce a valutare con precisione le scorte presenti.
E’ opportuno che le famiglie sufficientemente forti abbiano una scorta di miele di almeno 10-15Kg (approssimativamente devono essere colmi di miele almeno 4 teleaini da nido).
Nel caso ci si renda conto che la famiglia non ha sufficienti scorte è indispensabile nutrire le famiglie prima dell’invernamento.
Suggeriamo qui una ricetta:
– 1 Kg di miele liquefatto
– 2 kg di zucchero (preferibilmente polverizzato)
amalgamare a freddo fino ad ottenere una pasta omogenea e mettere nel nutritore.
Passiamo alla fase più delicata: apriamo l’arnia e rimuoviamo i telaini abbandonati dalle api; sicuramente questi si troveranno su un lato esterno dell’arnia.
Lo spazio vuoto rimasto dovrà essere colmato con un diaframma in modo da permettere alle api di poter riscaldare l’ambiente con facilità durante e dopo la formazione del glomere.
L’obiettivo è quello di ridurre lo spazio per consentire alle api di riscaldare l’ambiente senza un consumo eccessivo di energia (e dunque di scorte alimentari).
Un altro accorgimento è la chiusura progressiva della porticina di volo fino a lasciare pochi centimetri di apertura durante i mesi invernali e l’applicazione dei piatti sul fondo dell’arnia.
Con questi accorgimenti le api non temono il freddo e la neve, quest’ultima concorre a isolare termicamente l’alveare.
Eseguiti questi semplici passi non dobbiamo far altro che aspettare l’inizio della prossima stagione apistica.
Un ultimo ragionevole suggerimento: dopo che le api hanno formato il glomere è opportuno non spostare le arnie e non scuoterle pena la distruzione della famiglia.