Lo studio e la memorizzazione sono attività individuali e private; da questo non si può prescindere, nessuno ricorderà o imparerà al posto di qualcun altro. Studiare insieme però ha i suoi benefici. Ed è vero anche che dopo una prima infarinatura sugli argomenti che si devono affrontare sarà possibile alleggerire carico e umore con l’esperienza del gruppo di studio.
In passato si è già parlato delle caratteristiche dei gruppi di lavoro: ma anche tra studenti si possono insieme le proprie risorse per ottimizzare tempi e risultati. I vantaggi sono parecchi (e non credete a chi dice che in compagnia si perde tempo: se c’è motivazione, si assimila anche meglio), ecco i principali e come sfruttarli
In gruppo ci si può confrontare: il confronto aiuta a mettere in luce punti di forza e debolezza del metodo di studio ed eventuali carenze e lacune della preparazione, così come permette di identificare strategie di apprendimento che possono sembrarci funzionali e che quindi possiamo imparare a usare.
In gruppo è possibile simulare l’interrogazione o l’esame, cosa che consente di arrivare preparati non soltanto a livello di conoscenze, ma anche a livello emotivo, con la sensazione di essersi già immersi nel contesto e di aver già capito come gestire la situazione di giudizio; perché è così, il gruppo è anche un giudice costruttivo, che può esprimere un’opinione e aiutare ad approfondire le parti meno chiare dello studio.studio
Ansia da interrogazione o eseme? Aiuto e sostegno reciproco sono un altro grande punto di vantaggio, che aiuta a ridurre l’ansia e la tensione. Attenzione però, qui si corre un rischio: è possibile che si metta in primo piano proprio il rapporto, e che questo crei una deviazione rispetto all’obiettivo. Perfetto abbassare il livello di agitazione, ma senza perdere di vista lo studio; può capitare che ci sia necessità di una pausa, oppure che si ingrani la giornata non produttiva in cui il gruppo non funziona come dovrebbe. L’importante è riconoscere il momento ed essere capaci di rimettersi in carreggiata. Il trucco? Prendetevi altro spazio per voi come persone e non come studenti: rimandate a un momento successivo; questo vi permette di non trascurare nulla, né dovere, né piacere.
Per finire, ecco alcune caratteristiche di un gruppo funzionale
-omogeneità: di livello, perchè i partecipanti procedano più o meno di pari passo; di contenuti, perché i membri abbiano la possibilità di confrontarsi sugli stessi argomenti; di obiettivi, che siano il punto di arrivo uguale per tutti, negli stessi tempi;
-organizzazione: stabilite attività e ruoli; qualcuno può definire volta per volta gli obiettivi, suddividendo magari i compiti fra i vari membri (per esempio ognuno può studiare un argomento ed esporlo agli altri);
-strutturazione: parliamo di numeri, meno di dieci persone; un piccolo gruppo, che consenta il confronto ma che non crei il caos. Parliamo anche di frequenza e durata degli incontri: darsi dei tempi precisi, condivisibili e rispettabili da tutti. Cercate di darvi un tempo di lavoro che superi di poco il vostro limite: il gruppo sarà la spinta in più.
Si tratta di regole semplici da seguire.