Non finirò mai nei tempi giusti, a volte è una paura reale, a volte è solo una battuta, ma in un modo o nell’altro questo è un pensiero che passa facilmente per la testa di una matricola. Ma il rischio di andare fuori corso all’università è davvero così reale?
Quando si arriva al primo anno tutto il percorso che ci attende sembra una sfida impossibile: la durata è il primo problema, poi si conta il numero di esami, globale e per anno, poi si scopre quanti libri si dovranno studiare mediamente per ognuno di questi esami…insomma, l’impatto è abbastanza scoraggiante, concediamolo.
In genere all’inizio è anche molto facile trovare conferme di quella che vi sembra una prospettiva tragica: un discorso tipo “se non vuoi andare fuori corso devi studiare giorno e notte e rinunciare completamente alla tua vita sociale” arriva puntuale nel momento in cui avete paura che sia proprio così.
Bene ragazzi, la fortuna è che non è vero niente: cerchiamo di ridimensionare queste preoccupazioni e studiamo un modo per far funzionare le cose, certamente non è il caso di finire davvero fuori corso.fuori corso
Prima regola: l’università non annulla nessuno, anzi! Vietato quindi dimenticare i propri interessi, si tratta solo di imparare a integrarli con tutto il resto, quindi con le lezioni e lo studio. Tempo fa avevamo già parlato dell’utilità dell’agenda per pianificare il tempo secondo i vostri ritmi: usatela, è veramente un alleato importante, è come avere una terza persona che vi dice dall’esterno cosa fare, con la differenza che quella persona siete sempre voi, e quindi non la troverete mai un’imposizione fastidiosa.
Seconda regola: gli esami si danno. Non esiste rimandare, non esiste prendere/perdere tempo: il tempo è già stato pianificato prima, quindi non si scappa. E non fatevi incantare dalle leggende tipo “il terzo appello è più difficile del secondo”: cercate sempre di essere pronti per il primo, lasciatevi subito gli esami alle spalle. Questo anche per non sovraccaricare la sessione estiva, che ne dite?
Terza regola: trovare qualche strategia che si adatti a voi. Può essere frequentare sempre le lezioni e avere un contatto diretto e costante coi professori, può essere puntare di più sullo studio a casa, magari con un gruppo che faccia un po’ da traino per i membri, o ancora può essere pianificare delle giornate di pausa totale che “liberino la mente” tra un libro e l’altro. È soggettivo, solo provando si può capire cosa va meglio per ognuno di voi, ma l’importante è individuare in tempi utili lo stile che più vi si addice.
Avete certamente dei doveri, così come certamente dovete riuscire in quello che state facendo: l’università è, si spera, una vostra libera scelta, e proprio per questo motivo dovete portarla a termine nei tempi giusti, per voi stessi. Coi giusti accorgimenti è presto arginato il rischio di andare fuori corso; un’ultima parola sull’equilibrio con cui vivete l’università: è vero che è una scelta e che comporterà dei sacrifici, ma ricordatevi che qualunque cosa ci porti ad annullare tutto il resto, per quanto ci piaccia, alla lunga non ci piacerà più.