L’accesso al corso di laurea in Scienze della Formazione è a numero programmato, quindi vi si accede superando un test d’ingresso. Le domande rileveranno principalmente conoscenze relative alla psicologia, filosofia e sociologia, insieme a cultura generale, logica e attualità. Il test è accessibile a chiunque sia in possesso di un diploma di scuola superiore di secondo grado o di altro titolo di studio conseguito all’estero, con un vantaggio per chi ha frequentato licei, in particolare socio-psicopedagogici.
Il corso di laurea in Scienze della Formazione è solitamente compreso nella facoltà di Scienze della Formazione e in alcuni casi in quella di Scienze Umanistiche; di conseguenza si trova in circa 40 atenei italiani. In particolare l’Università di Macerata si guadagna il primo posto, seguita da quella di Urbino al secondo e Bologna al terzo.
La scelta curriculare in Scienze della Formazione è spesso affiancata da quella in Scienze dell’educazione: ci si può quindi specializzare sia nella formazione di adulti, sia in quella dei bambini e ragazzi in età scolastica. La specializzazione in Scienze della Formazione Primaria spesso si divide a sua volta in due indirizzi: uno per la scuola dell’infanzia e uno per quella primaria.
Questo corso fornisce competenze nelle scienze pedagogiche e nei settori comunicativo e relazionale, e assicura nozioni a 360 gradi per svolgere ruoli attivi nella progettazione, realizzazione e gestione di interventi nell’ambito della formazione e dell’educazione. Propone materie di studio come pedagogia, psicologia, sociologia e antropologia; lettere e lingue straniere sono a loro volta approfondite, così come informatica e diritto.
Sono previste anche parecchie ore di tirocinio in scuole, istituti o enti dedicati alla formazione, che costituiscono parte integrante e indispensabile del corso di studi.
I principali ambiti in cui i laureati in Scienze della Formazione potranno trovare sbocchi occupazionali sono prevalentemente quelli dei servizi alla persona, delle organizzazioni e dell’impresa sociale.
Oltre alla possibilità di assunzione nella scuola dell’infanzia o primaria, il corso consente di insegnare agli adulti lavorando come formatore, istruttore o tutor nei servizi di formazione professionale e continua.
Altro impiego possibile è quello di educatore: nei nidi e nelle comunità infantili, oppure nei servizi di sostegno alla genitorialità, nelle strutture prescolastiche, scolastiche ed extrascolastiche. Ma anche nei servizi educativi per l’infanzia e l’adolescenza, e nei servizi che si rivolgono a soggetti detenuti nelle carceri, stranieri, nomadi.
Accanto alla figura dell’educatore c’è quella di animatore, richiesto sempre sia in strutture pubbliche che private, che si occupa di servizi culturali, ricreativi, sportivi e di educazione ambientale. I luoghi di lavoro fisici saranno centri di aggregazione giovanile, biblioteche, ludoteche, musei, parchi e agenzie per l’ambiente.