Al giorno d’oggi, si dàa’ del “Tu” molto più facilmente. Volendo dare uno sguardo indietro, quando, il “Tu” non si dava quasi a nessuno, nemmeno ai genitori, possiamo notare che la confidenza e il “poco rispetto” (in senso lato) ormai è dilagante. Secondo le regole di galateo, però, dare del “Lei” è molto importante.
Quando una persona non si conosce, sia esso della nostra stessa età, più piccolo di noi o più grande, non ha importanza, è sempre una buona abitudine dare del “Lei” per mantenere un certo distacco dettato, sia dalla buona educazione, che da un senso di difesa. Dare del “Tu”, infatti, racchiude in sè un certo senso di confidenza e intimità che non è senz’altro adattabile a chi ancora non si conosce.
Dare o pretendere del “Lei” non è sicuramente una forma di altezzosità o di formalismo, ma solo una forma di educazione. Il giusto passaggio al “Tu”, nel caso in cui ci si trova in una situazione di non conoscenza, si ha solamente quando si raggiunge un certo grado di conoscenza e complicità tale, da decidere in maniera naturale e reciproca di passare al “Tu”.
Ovviamente quello appena descritto, è riferito a casi di conoscenza tra coetanei, o di soggetti di ugual sesso. Nel caso in cui ci si ritrova ad essere un uomo o una donna, sarà la donna a concedere (se vuole) il “Tu”. La stessa cosa vale se ci si confronta con una persona più anziana donna o uomo che sia: sarà la persona più anziana a concedere il “Tu”. Nel caso invece di persone di diversa gerarchia, colui che concederà il “Tu”, sarà quello che è maggiore in gerarchia.