La generazione di nuove strutture lessicali di ciascuna lingua naturale passa attraverso differenti processi e tecniche. L’arricchimento che se ne ottiene è certamente significativo e qualitativamente valido. Tra le diverse modalità generative la derivazione è particolarmente importante e diffusa. Nella guida vediamo proprio come operare il processo di derivazione lessicale.
Attraverso questo tipo di processo generativo, in ambito del lessico di una lingua, tu potrai derivare da una parola appartenente ad una certa categoria grammaticale (ad esempio da un nome) un’altra parola che però appartiene ad una differente categoria grammaticale (ad esempio un verbo). Semanticamente, nella maggioranza dei casi, la nuova parola, definita parola derivata, eredita l’area del significato di quella originale.
Per prima cosa devi sapere che la tipologia della categoria a cui appartiene la nuova parola al termine del processo di derivazione lessicale dipende dall’area grammaticale da cui provengono la parola originale e quella derivata. Se parti da un nome e derivi un verbo quest’ultimo sarà un verbo denominale; se, invece, parti da un aggettivo e derivi un verbo quest’ultimo sarà un verbo deaggettivale. Nel caso in cui la parola originale sia un verbo e quella derivata appartenga alla classe dei nomi, di fatto hai ottenuto un nome deverbale.
Per generare un verbo denominale puoi applicare ad un nome il suffisso -ificare, quindi partendo, ad esempio, dal nome edificio puoi ottenere edificare, che è quindi un verbo denominale. Un altro suffisso diffuso in tal senso è -eggiare, applicato nella trasformazione del nome rivale nel verbo rivaleggiare. Se desideri costruire un verbo deaggettivale un suffisso che ti consiglio è -itare, che applicato all’aggettivo facile ti consente di ottenere il verbo deaggettivale facilitare.
Per attuare il processo di derivazione, finalizzato all’ottenimento di un nome deverbale, puoi partire da un verbo, come calciare, togliergli la desinenza dell’infinito (-are) e aggiungere uno dei tipici suffissi -atore oppure -atrice, ottenendo i corrispondenti nomi deverbali calciatore e calciatrice. O ancora partendo dal participio passato di un verbo (ad esempio da letto inteso come participio passato di leggere) se gli applichi il suffisso -ura (ottieni quindi lettura) derivi un altro nome deverbale.