Lo sfruttamento dell’energia solare per il riscaldamento della casa, a differenza della produzione di elettricità che non è ancora altrettanto conveniente, è di sicuro una delle soluzioni più moderne ed ecologiche. Malgrado i costi d’impianto permette un risparmio nei consumi nel tempo, a impatto ambientale praticamente nullo. Ciò avviene grazie a pannelli in materiale speciale in grado di convertire l’energia solare in energia termica (pannelli solari termici, detti anche “collettori”, usati principalmente per il riscaldamento dell’acqua) oppure, grazie all’effetto fotovoltaico (pannelli fotovoltaici), in energia elettrica.
Pannelli solari termici
Sono i pannelli che contribuiscono a produrre acqua calda. Essi sono composti da una superficie metallica in grado di assorbire il calore dei raggi solari e trasferirlo a un termoconvettore che, attraverso una serpentina riempita di un fluido conduttore (aria, acqua, glicole propilenico o una miscela di questi), lo trasporta fino al serbatoio dell’acqua. Il rendimento è molto alto, può andare dal 40% all’80% a seconda della stagione, e la temperatura che si ottiene può sfiorare gli 80°C, il doppio di quella necessaria per fare la doccia.
Questo tipo di pannelli, rispetto ai fotovoltaici, sono davvero molto utili per risparmiare energia nel riscaldamento domestico. La superficie ricevente viene installata sul tetto con un orientamento che tiene conto della posizione geografica. Inoltre, poiché il rendimento dipende dalla presenza del sole e tende a calare di notte, d’inverno e nelle giornate di maltempo, l’impianto è dotato di sistemi che permettono di immagazzinare il calore e che rendono questa tecnologia adatta anche ad areali geografici con livelli d’insolazione inferiore (ad esempio nei Paesi centroeuropei, dove è ormai una realtà consolidata). Il serbatoio coibentato permette infatti di usufruire dell’acqua calda anche durante le ore notturne. L’impianto possiede poi sensori per il rilevamento della temperatura, pompe idrauliche e controlli automatici. Per maggiori dettagli è possibile leggere questa guida su Elettrotecnico.net.
Pannelli fotovoltaici
Il fotovoltaico è un modo particolare di produrre energia che, a differenza di quasi tutti gli altri, non prevede il movimento o la combustione, ma solo la presenza di un dispositivo chiamato inverter che trasforma l’energia solare in una corrente alternata a 200 Volt, sufficiente per le normali attività domestiche. I pannelli fotovoltaici non forniscono soltanto energia per il proprio fabbisogno, ma permettono anche di rivenderla alla rete elettrica quando non utilizzata. Rispetto a quelli termici, però, l’impianto è più complesso, i produttori sono pochi e gli incentivi non sono ancora abbastanza, perciò il costo complessivo è molto più elevato.
Fotovoltaico è un termine che unisce il concetto di luce (foto) a quello dell’elettricità (voltaico, dal nome dello scopritore della batteria). Questi pannelli non sono altro che superfici divise in “celle solari”, le quali sono costituite fondamentalmente da lamelle in silicio, elemento che funge da semiconduttore nei circuiti elettronici o in leghe con altri materiali. A questo si accompagnano altri semiconduttori in proporzione minore, ad esempio l’arseniuro di gallio, che possiede un rendimento di conversione del 30-40% ma anche un costo esorbitante.
I pannelli classici si presentano come sottili moduli piatti; al momento sono allo studio diversi progetti per adattarli alla superficie esterna degli edifici, anche quella più ricurva. È al vaglio la possibilità di sostituire le lamelle di silicio con sferette di un mm di diametro, ricavate dagli scarti dell’industria microelettronica e protette da sottili strati d’alluminio e materiale plastico. Al momento esiste un sistema di incentivi statali o regionali per la diffusione delle energie alternative che, rispetto al passato, rende più conveniente installare un impianto fotovoltaico. Questo, unito all’autoproduzione di energia, aiuta a recuperare la spesa d’installazione in una decina di anni circa, spesa che attualmente si aggira sui nove-diecimila euro. Bastano 8 metri quadri di superficie posizionata sul tetto per risparmiare sul consumo di energia elettrica.
Contributi e finanziamenti a fondo perduto
L’interesse per i pannelli solari, malgrado le difficoltà, sta crescendo a ritmo impellente in ambito aziendale e nel privato: non solo in seguito a una maggiore coscienza ecologica, ma anche grazie alla riduzione dei costi e alle agevolazioni fiscali erogate dallo Stato o dalle regioni. Queste agevolazioni consistono nell’organizzazione di bandi di gare per l’assegnazione di contributi a fondo perduto e finanziamenti. Se la propria regione ha bandito una gara basta inviare la documentazione richiesta; se non è previsto alcun bando ci si può comunque informare presso gli uffici regionali sulla possibilità di altri finanziamenti.