Diceva il Duca di Windsor: “per realizzare un nodo alla cravatta non c’è bisogno dello specchio: perché il nodo sia spontaneo, bisogna sentire la cravatta tra le dita. Solo così il risultato finale sarà un giusto equilibrio tra irregolarità ed eleganza.” Nell’annodare una cravatta si compie un gesto simbolico il cui significato giunge fino ad epoche molto antiche.
Nell’immaginario simbolico dell’uomo il nodo rappresenta l’unione, il matrimonio, la fertilità, la vita. Annodare la cravatta non è perciò un gesto meccanico, come si potrebbe pensare, ma con esso si celebra l’eleganza, la seduzione e persino una sorta di rito primordiale.
In pochi, semplici passi impara a fare il nodo alla cravatta con cura e maestria.
L’occorrente:
una cravatta (possibilmente intonata all’abito)
una camicia con colletto (possibilmente intonata alla cravatta)
I tempi:
15-30 minuti per i principianti assoluti
meno di un minuto per gli esperti
Prima di iniziare:
Scegli una cravatta che si adatti alla tua personalità, all’abito che indossi e all’occasione.
Ricorda di non abbinare una cravatta e una camicia dai disegni troppo simili: generalmente una cravatta a righe non si addice a giacche o camicie a righe. Ma se vuoi osare gioca sul contrasto, abbinando una cravatta a righe larghe con una camicia a righe sottili.
Se poi hai scelto la cravatta sgargiante e un po’ eccentrica regalata al compleanno, ricorda di abbinarla ad una camicia bianca o dal colore uniforme.
Il colletto
Abbottona la camicia e il colletto tenendone sollevate le punte in modo da permettere facilmente lo scorrimento della cravatta intorno al collo. Appoggia la cravatta sul collo.
A questo punto bisognerà decidere quale nodo utilizzare. Quanti sono i nodi conosciuti? Sono circa duecento se si tiene conto di nodi derivati. Noi ci limiteremo ad illustrare i due tipi più importanti: il nodo Windsor e il nodo semplice.
Nodo semplice
Il nodo semplice, che gli inglesi chiamano four in hand per indicare i quattro movimenti principali, si adatta a quasi tutte le cravatte e ai colletti delle camicie. Risulta essere indicato per occasioni semi-formali, è resistente e facile da disfare.
Inizialmente disponi la cravatta in modo che l’estremità del lembo stretto, la gambetta, si trovi giusto sopra la cintura e che quella del lembo largo, la gamba, la superi di circa trenta centimetri. Si tratta di un’indicazione generale che può variare in base alla struttura fisica individuale. La gamba va posta a destra (a sinistra per i mancini).
Ricorda che a esecuzione terminata, la parte larga della cravatta, cioè quella immediatamente precedente la punta, deve poggiare esattamente sul bordo superiore della cintura. Naturalmente la gambetta non deve mai essere più lunga della gamba.
Nodo Windsor
Il nodo alla Windsor, noto nel passato con il nome di “nodo alla Scappino”, prende questo nome perché rilanciato negli anni ’30 dal duca di Windsor.
Risulta essere un nodo molto corposo, da utilizzare in occasioni formali e solo con camicie dal colletto adeguato, al fine di non apparire goffi con un nodo ingombrante. Se devi colmare l’enorme vuoto di un colletto a punte divaricate, rimane la soluzione migliore per il suo effetto voluminoso.
La cravatta non deve essere di grosso spessore, ma sottile e lunga perché il Windsor porta via dieci centimetri per la sua doppia esecuzione. Questo nodo, al contrario di quanto spesso si dice, con la sua particolare forma triangolare e la sua stabilità rimane sempre un’ottima soluzione.