Il nome nella grammatica italiana è una parte variabile del discorso che indica una persona, un animale, una cosa. Le cose comprendono anche le piante, i sentimenti, le sensazioni, gli ambienti, i fenomeni atmosferici, i concetti. Il nome puo’ essere comune o proprio, generale o specifico, concreto o astratto.
Il nome puo’ essere di genere maschile, quando indica una persona o un animale maschio; femminile quando indica una persona o un animale femmina. I nomi di cosa sono o maschili o femminili. E’ l’articolo che indica il genere. Il nome puo’ essere di genere comune, quando la forma non cambia dal maschile al femminile ed è solo l’articolo che fa capire se si tratta di un maschio o di una femmina (il farmacista – la farmacista).
Dipendente quando ha forme completamente diverse per il maschile e per il femminile (moglie-marito, nuora-genero). Promiscuo quando indica il nome di un animale che ha un’unica forma; per distinguere il maschile dal femminile occorre scrivere dopo il nome “maschio” o “femmina” (la tigre maschio-la tigre femmina).I nomi degli alberi sono quasi sempre maschili e i loro frutti femminili (il melo-la mela).
Il nome puo’ essere di numero singolare, quando indica una sola persona, un sol oanimale, una sola cosa; plurale quando indica piu’ persone, piu’ animali, piu’ cose. Il nome inoltre puo’ essere invariabile quando conserva la stessa forma al singolare e al plurale. E’ l’articolo che indica il numero (il gorilla-i gorilla); sovrabbondante se ha una doppia forma di singolare o di plurale (il braccio-le braccia/i bracci); difettivo quando ha solo il singolare (il latte) o solo il plurale.