La Facoltà in Storia è ad accesso libero, non si prevede un test di ingresso. Generalmente c’è, però, una verifica della preparazione dello studente sulle materie fondamentali del corso di laurea: eventuali debiti formativi dovranno essere colmati entro il primo anno di corso.
La durata del corso è di tre anni, con la possibilità di proseguire con un biennio magistrale; la frequenza non è obbligatoria, sebbene sia fortemente consigliata.
Il corso di laurea triennale in Storia intende far acquisire al laureato una solida formazione storica, anche se ancora generale e di base;il processo di formazione sarà fondato sulla conoscenza degli orientamenti e dei linguaggi storiografici delle varie epoche. La formazione del laureato sarà sostenuta dalla conoscenza generale della storia dell’umanità, unitamente alle conoscenze interdisciplinari necessarie per elaborare una visione globale del contesto storico degli eventi passati e contemporanei.
A tal fine il CdL in Storia verterà sullo studio di materie come Storia Medievale, Moderna e Contemporanea, Letteratura, proponendo poi approfondimenti nelle aree artistica, filosofica, religiosa, geografica e, ovviamente, storica.
Il CdL in Storia fornirà ai suoi laureati le competenze per comprendere e analizzare le situazioni storiche complesse, a cui si accompagnerà la conoscenza e la comprensione delle fonti e dei testi.
In particolare, il corso di laurea intende fornire ai suoi laureati un livello di conoscenze idoneo per operare in diversi settori; in particolare, dopo il CdL in Storia sarà possibile occuparsi di insegnamento secondario superiore, poiché la preparazione conseguita dal laureato in Storia rappresenta l’iniziale condizione per gli ulteriori percorsi diretti alla formazione dei futuri insegnanti di discipline storiche, filosofiche, geografiche e letterarie nella scuola secondaria;sarà possibile operare in biblioteche, archivi, musei, e più in generale nell’ambito delle attività culturali, che in genere richiedono una formazione di carattere storico; altra possibilità sarà l’impiego in attività editoriali, così come nell’attività giornalistica diretta alla produzione di testi e alla divulgazione culturale; ci saranno opportunità nell’attività di pubbliche relazioni, in particolare per quanto riguarda i rapporti anche con paesi esteri, e anche nell’attività di centri di ricerca pubblici e privati che operano in ambito umanistico, sociologico e antropologico, così come nella promozione della cultura all’estero e nei vari ambiti dell’industria culturale.