L’imenottero prospera a spese delle rose coltivate e spontanee, prediligendo la rosa canina e centifoglia; attacca foglie e rametti non ancora lignificati, su quest’ultimi, provoca gravi ferite (pericoli di cancri fungini) con la deposizione delle uova; i rametti colpiti crescono ricurvi giungendo persino al disseccamento al di sopra del punto di ovideposizione.
e larve erodono le foglie lasciando intatta la nervatura mediana, nei casi più gravi vengono attaccati anche i petali e i sepali.
Gli adulti compaiono all’incirca in aprile-maggio e si accoppiano subito, le femmine depongono le uova in doppia fila a spina di pesce entro una ferita provocata nei rametti non ancora lignificati e dopo una decina di giorni nascono le larve, che dopo aver compiuto 5 stadi di sviluppo si interrano in un bozzolo sericeo nel terreno a poca profondità o in superficie.
Sverna come pupa nel bozzolo sericeo, o come larva matura; compie 2-3 generazioni l’anno.
La lotta è giustificata solo in casi di gravi attacchi; contro le larve di prima e seconda generazione, con Acephate, Fenitrothion, Fosalone ecc.
Una buona pratica nell’ambito della lotta agronomico è il taglio e bruciature dei rametti dove compaiono le ferita da ovodeposizione.